L’Eroica è la Woodstok del ciclismo mondiale che richiama ogni anno, nel primo weekend di ottobre, in una piccolissima località del Chianti, Gaiole, migliaia di appassionati da tutto il mondo.
Io sono partito da Gaiole alle 5,40 del mattino e mi sono tuffato nel buio di questa magica avventura lunga 137 km e oltre 7 ore sui pedali. Le emozioni cominciano presto, quando alla fine della salita che porta al castello di Brolio, illuminata dalla luce delle fiaccole, improvvisamente dietro i cipressi in fila indiana sbuca l’alba all’orizzonte e il rosa invade il cielo e i campi.
Ti emozioni, quando uscendo da piazza del campo a Siena, un frate ti passa ( a mo’ di borraccia) una medaglietta della Madonna, dicendomi ” che la Madonna ti accompagni “.
Le strade sono bianche, sterrate, sdrucciolevoli, insidiose e bastano pochi km per capire il motto dell’Eroica ” la bellezza della fatica, il gusto dell’impresa ” soprattutto si capisce cos’è un’impresa! È restare in sella e continuare a farlo sfidando le leggi dell’equilibrio e della fisica in generale…perché vi garantisco che non si è mai allenati abbastanza di fronte alla tremenda e mitica salita del Monte Sante Marie, un susseguirsi di rampe al 20% in sella ad una splendida ma pesante bici d’epoca.
All’Eroica l’unico obiettivo è arrivare fino in fondo. Sembra facile a dirsi, ma non lo è: le salite sono ripide, le bici pesanti, i rapporti sono troppo pochi e i chilometri invece davvero tanti. Non mollare e arrivare al traguardo non è scontato, è da veri eroi. Resta comunque una folle corsa, resta la sfida con sé stessi e i propri limiti, una sfida senza tempo, perché “le strade bianche” sono senza tempo.Resta anche tanta polvere addosso. Di tutto il resto della giornata ho numerosissimi flash, che ancora sto tentando di riordinare ma ricordo bene il mio arrivo, accolto dagli applausi di un pubblico favoloso, la medaglia, i complimenti della gente, in quel preciso momento capisci davvero di essere eroico.