E’ tornata domenica 19 maggio la settima edizione della Vulcanica, la ciclovintage partenopea. E’ un evento percorso prevalentemente su strade con sanpietrini, i cazzimbocchi nel dialetto napoletano. E’ qui che si vivrà lo spirito del ciclismo d’altri tempi. Si tratta della seconda tappa del circuito il Giro delle Regioni Ciclostoriche 2024 con dieci appuntamenti per tutta l’Italia, dalla Maleventum di Benevento e alla Marittima di Scauri, la ciclostorica dalle Cascate al Lago di Isola Liri, La Velletrana, La Felliniana, l’Epica di Caserta, la Carrareccia del Lago di Bolsena, la “Francesco nei Sentieri” di Perugia, L’Aglianica di Taursasi e la ciclostorica Puglia di Polignano a Mare.
Se dici cazzimbocchio, infatti dici Napoli. Una versione di coso, appellativo d’emergenza per qualunque oggetto o persona di cui non si ricordi il nome o di cui non si conosce affatto l’esatta denominazione, più verace, più colorita, probabilmente anche con una vena offensiva, almeno in origine. Il termine, però, indica dei cubetti di porfido per lastricare le strade, i sanpietrini insomma.
Di seguito il commento del nostro ciclostorico per eccellenza Maurizio Ianniciello che ovviamente non poteva mancare a quest’evento. Ecco le sue parole:
“Ancora una volta i ragazzi di Napoli Pedala ci hanno svelato la Napoli più intima, quella dei napoletani, luoghi particolari e complessi per natura e umanità, unici per identità. Una città porosa come il tufo su cui poggia e ostica come i “cazzimbocchi” (pavè) su cui abbiamo pedalato. Una Roubaix in salsa partenopea, perché su 75 km, per almeno 50 abbiamo pedalato su cazzimbocchi e basolato vesuviano. Uno spettacolo continuo, da Capodimonte al Virgiliano, dalla Sanità ai quartieri Spagnoli, da posillipo a Chiaia passando dal monte Echia, circondati dalla curiosità dei turisti e dall’incoraggiamento delle signore dei “bassi napoletani” che, sorprese esclamavano “…sta passanno o Giro dinto e quartieri…”. Quest’anno i ragazzi de La Vulcanica ci hanno portato dove Virgilio trovò le porte dell’inferno (lago d’Averno), ma noi abbiamo trovato un paradiso sulla terra! Una ciclostorica che sfida le convenzioni, anacronistica, ma ciò non fa che aggiungergli fascino e renderla unica. Grazie do cuore agli amici di Napoli Pedala, Antonio Tempesta , Luca Simeone , Ettore, Massimo Minopoli, Salvatore Vescio e un augurio di pronta guarigione a Paduano Onofrio.“
Come al solito ringraziamo Maurizio per permetterci di assaporare grazie a lui queste splendide esperienze. Alla prossima!!!